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Nell'erba che cresce,
sento inevitabile l'oppressione.
Ora il cielo non è più lo stesso.
Se il tempo mi vomita addosso,
io certo non posso non cambiare.
Pensieri stringono la mente annodata,
ferita da lame di luce con il tuo volto.
Avvertire la distanza sarà la condanna
per una colpa che era prossimità.
(in memoria di Nicola Pittarello, 11 aprile 2007)
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